I bambini si arrampicano sulla chiesa

Disgrafamasegni

I bambini si arrampicano sulla chiesa

Il Gazzettino

19 aprile 2005

A Marghera una “torre” di Gesù Lavoratore, a due passi dalle fabbriche, è diventata una palestra di arrampicata.
È una chiesa – forse l’unica in Italia – che avvicina al cielo anche il corpo. Non solo l’anima. Si trova a Marghera, a qualche centinaio di metri di distanza dalla zona industriale. Qui, da mezzo secolo sorge una chiesa dedicata a “Gesù Lavoratore”. E qui, otto anni fa, si è deciso di coinvolgere i ragazzi attrezzando una “palestra verticale” per l’arrampicata sportiva su uno dei torrioni della chiesa. È don Giovanbattista Pettenuzzo, cappellano della parrocchia salesiana, a lanciare la proposta a Renzo Cavalletto e a un gruppo di appassionati di passeggiate e scalate in montagna: “Sareste disposti – era il tono della domanda – ad aiutare i piccoli ad arrampicare?” La risposta, la si è vista nei fatti. Nel 1997 la parete della chiesa affacciata su via Fratelli Bandiera viene “sforacchiata” come una forma di groviera: circa 1500 buchi aprono la strada al percorso attrezzato, alto 14 metri, costituito da dieci vie, alcune più facili, grazie ad impugnature dalla presa semplice, e altre più impegnative. C’è chi ricorda i commenti stizziti di qualche parrocchiana, avanti con gli anni, che lanciava improperi a chi osava profanare la chiesa, “armato” di trapano e chiodi: “Don Berna vegnarà a tirarve e gambe: se drio desfar ea cesa (don Berna verrà a tirarvi le gambe, state distruggendo la chiesa)”, brontolava qualcuna di loro, appellandosi, appunto, a don Armando Berna, fondatore della chiesa e parroco combattivo e determinato. Inaugurata la parete attrezzata, si è trattato di farla conoscere. E se, da una parte, questi “sentieri verticali” hanno fatto parlare di sé per la peculiarità del luogo in cui sono stati realizzati; dall’altra, è stata la quindicina di volontari riuniti, in un secondo momento, nell’associazione “Sgrafa Masegni” a rendere nota la palestra all’aperto. Come? Hanno passato – come fanno adesso, del resto – interi pomeriggi a disposizione dei ragazzi, intenzionati a tentare la scalata al torrione. E a creare aggregazione tra i giovanissimi di un rione, come Ca’ Emiliani, a tratti difficile, anche se reso ricco da persone impegnate a cancellare il marchio di quartiere degradato. Eccoli allora, pronti a far indossare le imbragature, a maneggiare corde di sicurezza e a “scortare” da terra le scalate dei piccoli, tra una presa e l’altra. Risale al luglio del ’98 il primo inserimento dell’arrampicata sportiva tra le attività proposte ai ragazzi dell’Estate Ragazzi della parrocchia. È solo l’inizio perché, qualche anno dopo, saranno i bambini di tutta Marghera che frequentano i centri estivi a scoprire la palestra di roccia sul torrione di “Gesù Lavoratore”. Nelle feste patronali del 1° Maggio la parete per l’arrampicata sportiva diventa la regina delle attrazioni, con centinaia di persone decise a provare l’ebbrezza di una passeggiata in quota. E alpinisti di fama, come Maurizio “Icio” Dall’Omo e Maurizio Zanolla “Manolo”, a fare da testimonial. L’arrampicata sportiva – grazie ai consigli degli “Sgrafa Masegni”, che d’estate organizza anche una settimana di Alta Via, in montagna, per ragazzi dai 14 ai 19 anni – fa paura più a pensarci che a tentarla. Lo scorso anno arriva l’intuizione di proporre agli insegnanti delle scuole elementari alcune lezioni di educazione motoria, in trasferta, sulla parete della chiesa. Vi aderiscono decine di scolaresche, provenienti soprattutto dalla zona di Marghera, che possono contare sul trasporto con i pullmini del servizio scolastico assicurato dalla Municipalità, con cui collaborano gli “Sgrafa Masegni”. E ogni lezione en-plein-air raccoglie l’entusiasmo di decine di piccoli, per nulla imbarazzati da quella palestra verticale. Se qualcuno ha paura, aspetta un paio di giri e poi viene convinto, anche dalle rassicurazioni dei compagni che ormai hanno familiarizzato con il torrione. E con le lezioni di arrampicata si replica anche quest’anno. E proprio aprile si concluderà in parrocchia con un cartellone di manifestazioni-evento intitolato “Venezia, un orizzonte di montagne”, promosso dal Cai di Mestre e dagli “Sgrafa Masegni”: stand, convegni, cori, diaproiezioni e la presenza di Catherine Destivelle, la climber francese di fama mondiale. E se anche lei, la regina indiscussa del verticale, dovesse scalare la parete attrezzata di “Gesù Lavoratore”, beh allora di lassù sorriderebbe anche don Berna.

di Giacinta Gimma

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